top of page
Immagine del redattoreElena Panzeri

Epicondilite: cause, sintomi, rimedi e trattamenti


L'epicondilite è uno dei problemi al gomito più comuni negli adulti, caratterizzato dalla degenerazione sintomatica cronica dei tendini e/o sovraccarico funzionale dei muscoli che originano a livello dell’epicondilo omerale.


Gli individui più colpiti hanno età compresa tra 40 - 60 anni.


La durata dei sintomi dell'epicondilite varia solitamente da poche settimane a qualche mese. A volte può essere una condizione piuttosto duratura.


Originariamente pensato essere un processo infiammatorio, come suggerisce il nome, l'epicondilite ha dimostrato istologicamente di derivare da microtearing tendineo ( microlacerazione del tendine), seguito da una risposta riparativa incompleta ( l’uso eccessivo ripetitivo del tendine non permette una guarigione completa ma, causa una cascata di processi degenerativi all’interno del tendine) . Di conseguenza, alcuni medici preferiscono il termine più accurato, tendinosi, quando descrivono l'epicondilite del gomito.


epicondilite


 

1. Dove si trova l'Epicondilo?


L’articolazione del gomito è formata da tre ossa, l’omero, che fa parte del braccio, il radio e l’ulna, che fanno parte dell’avambraccio. La parte distale l’omero, quella vicina al gomito, presenta due protuberanze ossee, chiamate epicondili. A tale livello si inseriscono numerosi muscoli che permettono i movimenti dell’avambraccio, polso e mano.


In particolare:


  • nell’epicondilo laterale si inseriscono i muscoli estensori dell’avambraccio

  • nell’epicondilo mediale (o epitroclea), si inseriscono i muscoli flessori dell’avambraccio.


2. Diagnosi


Sebbene il dolore al gomito sia un sintomo ragionevolmente non specifico, la diagnosi di epicondilite può essere fatta in gran parte attraverso la sola storia e l'esame clinico.


Storia


Le lesioni da epicondilite laterale sono più comunemente acquisite in circostanze professionali o sportive, con un uso eccessivo ripetitivo particolarmente evidente nella storia.


Esame clinico


Come per tutti gli esami ortopedici di base, è possibile utilizzare una struttura di "aspetto, sensazione, movimento e test speciali".


Aspetto


L'ispezione è generalmente insignificante in presenza di epicondilite, ma è essenziale escludere diagnosi differenziali, in particolare segni di "bandiera rossa" come un'articolazione gonfia e rossa, che può indicare una patologia più preoccupante.


Sensazione


La palpazione dell'epicondilo coinvolto causerà dolore. Non dovrebbe essere presente alcun cambiamento di temperatura.


Movimento


I test provocatori che includono l'estensione e/o flessione del polso con resistenza con il gomito completamente esteso e l'estensione e/o flessione con resistenza delle dita dovrebbero riprodurre il dolore. Si può notare una riduzione della forza di presa sul lato colpito, ma è importante completare un esame neurologico completo dell'arto per differenziarlo dalle sindromi da intrappolamento.


Test speciali


Test di Cozen: a gomito flesso, l'estensione contro resistenza di polso e dita provoca dolore


test di cozen per trattare l'epicondilite
Test di Cozen

Test di Maudsley: l’estensione contro resistenza del dito medio provoca dolore


test di Mausdey per trattare l'epicondilite
Test di Mausdey

Diagnosi differenziali


Anche altre cause di dolore al gomito devono essere attentamente considerate ed escluse dall'anamnesi e dall'esame, tra cui sindrome del tunnel radiale, artrosi, osteocondrite dissecante del capitello, gotta, artrite settica, borsite dell'olecrano e sindrome da pronatore rotondo.[1]

Anche le articolazioni sopra e sotto il gomito dovrebbero essere considerate come possibili cause di dolore riferito, e come possibili differenziali si dovrebbero considerare la radicolopatia cervicale e la sindrome del tunnel carpale.



3. Tipologie di Epicondilite più diffuse

Esistono due principali tipi di epicondiliti:

  • Epicondilite laterale o gomito del tennista: disturbo doloroso dell'origine tendinea dei muscoli estensori del polso;

  • Epicondilite mediale (o epitrocleite) o gomito del golfista: condizione dolorosa dell'origine tendinea dei muscoli flessori del polso.


L'epicondilite laterale è più comune dell'epicondilite mediale (o epitrocleite).

L’epicondilite può essere classificata in base allo stadio di degenerazione della patologia e in base al tipo di dolore.


Classificazione in base allo stadio di degenerazione:

  • Stadio 1: mostra un'infiammazione generalizzata, che può regredire;

  • Stadio 2: caratterizzata dalle alterazioni patologiche dei tessuti della degenerazione angiofibroblastica;

  • Stadio 3: il cedimento strutturale ne è un segno distintivo;

  • Stadio 4: include i componenti degli stadi 2 o 3, ma è anche accompagnato da fibrosi o calcificazione.

Classificazione in base al tipo di dolore:

  • Epicondilite acuta: compare all’improvviso ed ha una durata limitata

  • Epicondilite sub-acuta: l’infiammazione persiste, anche in conseguenza ad una condizione acuta non curata

  • Epicondilite cronica: il dolore persiste oltre il tempo di guarigione compromettendo la vita sociale, lavorativa e sportiva del soggetto


4. Cause dell'Epicondilite


Sebbene l'uso eccessivo ripetitivo sia stato identificato come l'eziologia primaria, un singolo evento traumatico, come un colpo diretto o un'improvvisa ed estrema contrazione eccentrica, può provocare lo sviluppo di epicondilite.

Si verifica frequentemente nel golf, tennis, bowling, squash, tiro con l'arco, sollevamento pesi e lancio del giavellotto.

Questo disturbo, tuttavia, non è solo di origine atletica, perché è anche associato ad occupazioni come falegnameria, idraulica e taglio della carne, che richiedono movimenti ripetitivi dell'avambraccio, del polso e della mano.


Le lesioni da epicondilite più frequenti che emergono nella storia del paziente sono:


  • Lavori che comportano flessione ed estensione ripetitive del gomito (> 2 ore / giorno);

  • Sovraccarico dei tendini che si collegano all'epicondilo (> 5 kg per più di 2 ore / giorno);

  • Sovraesposizione a strumenti vibranti (> 2 ore / giorno);

  • Attività che comportano movimenti ripetitivi del polso o a forte impugnatura;

  • Ripetizione di semplici movimenti come utilizzo del mouse e tastiera del pc.


5. Sintomi dell'Epicondilite


Nell'epicondilite, il dolore è localizzato nell'epicondilo laterale o mediale dell'omero. Può diffondersi su e giù per le estremità superiori, ed è aggravato dai movimenti del polso e della mano. Inoltre, la presa della mano è compromessa a causa del dolore.

Il dolore è tipicamente correlato all'attività e può variare da intermittente e di basso grado a dolore continuo e grave che può causare disturbi del sonno. Possono esistere anche gonfiore e calore locali.

L'ampiezza di movimento non è solitamente influenzata. Il movimento può essere doloroso nelle fasi più avanzate in cui può essere provocato nella completa estensione o flessione del gomito con l'avambraccio pronato.


6. Rimedi contro l'Epicondilite


Il trattamento non chirurgico è la pietra angolare della cura dell'epicondilite sia mediale che laterale. L'obiettivo di tale cura conservativa è alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione, consentendo una riabilitazione sufficiente e il ritorno alle attività.


I principali trattamenti sono:


  • Riposo: modificare o evitare attività dolorose di solito portano ad un sollievo dei sintomi

  • FANS: gli antinfiammatori non steroidei, comunemente prescritti insieme al riposo, riducono il dolore a breve termine

  • Iniezioni di corticorsteroidi (ormoni steroidei) o sangue autologo: sollievo più a lungo dei FANS, ma comunque a breve termine

  • Fisioterapia e riabilitazione sono caratteristiche fondamentali del recupero nell'epicondilite: buoni risultati dipendono dalla (compliance) collaborazione del paziente e da un livello di tolleranza al dolore durante il completamento degli esercizi

  • Osteopatia: la valutazione e il trattamento della catena muscolo-scheletrica dell’arto superiore permettono di valutare e trattare le disfunzioni presenti a carico dell’arto superiore che contribuiscono ad aggravare l’epicondilite.


Non esistono prove certe che le terapie con onde d'urto, laser, stimolazione elettrica transcutanea dei nervi a bassa frequenza, ultrasuoni o onde magnetiche pulsate esercitino effetti benefici. D'altra parte, non esiste nemmeno la prova di non efficacia, poiché i protocolli studiati variano in termini di dose e frequenza di utilizzo.

I Falsi Miti riguardo a Tutori e Gomitiere


Sono disponibili pochi o nessun dato sull'uso di ortesi per il trattamento dell’epicondilite. Né i tutori per il polso o l'avambraccio né le gomitiere si sono dimostrate efficaci.

Al contrario, il taping è stato recentemente valutato.


8. Tempi di Guarigione


Dopo un episodio iniziale, i sintomi possono ripresentarsi frequentemente in futuro a seguito di un ulteriore uso eccessivo.

La durata dell’epicondilite dipende dallo stadio in cui si trova il paziente e dalla presenza di eventuali patologie accessorie connesse.

In generale non capita quasi mai di assistere ad un miglioramento costante, ovvero un miglioramento in ogni seduta, ma è molto probabile che ci sia un miglioramento a “Gradoni”, ovvero, si alternano momenti in cui si migliora a momenti di pausa in cui non si percepisce il miglioramento.


FONTI:








271 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


Condividi 

bottom of page