L'epicondilite è uno dei problemi al gomito più comuni negli adulti, caratterizzato dalla degenerazione sintomatica cronica dei tendini e/o sovraccarico funzionale dei muscoli che originano a livello dell’epicondilo omerale.
Gli individui più colpiti hanno età compresa tra 40 - 60 anni.
La durata dei sintomi dell'epicondilite varia solitamente da poche settimane a qualche mese. A volte può essere una condizione piuttosto duratura.
Originariamente pensato essere un processo infiammatorio, come suggerisce il nome, l'epicondilite ha dimostrato istologicamente di derivare da microtearing tendineo ( microlacerazione del tendine), seguito da una risposta riparativa incompleta ( l’uso eccessivo ripetitivo del tendine non permette una guarigione completa ma, causa una cascata di processi degenerativi all’interno del tendine) . Di conseguenza, alcuni medici preferiscono il termine più accurato, tendinosi, quando descrivono l'epicondilite del gomito.
1. Dove si trova l'Epicondilo?
L’articolazione del gomito è formata da tre ossa, l’omero, che fa parte del braccio, il radio e l’ulna, che fanno parte dell’avambraccio. La parte distale l’omero, quella vicina al gomito, presenta due protuberanze ossee, chiamate epicondili. A tale livello si inseriscono numerosi muscoli che permettono i movimenti dell’avambraccio, polso e mano.
In particolare:
nell’epicondilo laterale si inseriscono i muscoli estensori dell’avambraccio
nell’epicondilo mediale (o epitroclea), si inseriscono i muscoli flessori dell’avambraccio.
2. Diagnosi
Sebbene il dolore al gomito sia un sintomo ragionevolmente non specifico, la diagnosi di epicondilite può essere fatta in gran parte attraverso la sola storia e l'esame clinico.
Storia
Le lesioni da epicondilite laterale sono più comunemente acquisite in circostanze professionali o sportive, con un uso eccessivo ripetitivo particolarmente evidente nella storia.
Esame clinico
Come per tutti gli esami ortopedici di base, è possibile utilizzare una struttura di "aspetto, sensazione, movimento e test speciali".
Aspetto
L'ispezione è generalmente insignificante in presenza di epicondilite, ma è essenziale escludere diagnosi differenziali, in particolare segni di "bandiera rossa" come un'articolazione gonfia e rossa, che può indicare una patologia più preoccupante.
Sensazione
La palpazione dell'epicondilo coinvolto causerà dolore. Non dovrebbe essere presente alcun cambiamento di temperatura.
Movimento
I test provocatori che includono l'estensione e/o flessione del polso con resistenza con il gomito completamente esteso e l'estensione e/o flessione con resistenza delle dita dovrebbero riprodurre il dolore. Si può notare una riduzione della forza di presa sul lato colpito, ma è importante completare un esame neurologico completo dell'arto per differenziarlo dalle sindromi da intrappolamento.
Test speciali
Test di Cozen: a gomito flesso, l'estensione contro resistenza di polso e dita provoca dolore
Test di Maudsley: l’estensione contro resistenza del dito medio provoca dolore
Diagnosi differenziali
Anche altre cause di dolore al gomito devono essere attentamente considerate ed escluse dall'anamnesi e dall'esame, tra cui sindrome del tunnel radiale, artrosi, osteocondrite dissecante del capitello, gotta, artrite settica, borsite dell'olecrano e sindrome da pronatore rotondo.[1]
Anche le articolazioni sopra e sotto il gomito dovrebbero essere considerate come possibili cause di dolore riferito, e come possibili differenziali si dovrebbero considerare la radicolopatia cervicale e la sindrome del tunnel carpale.
3. Tipologie di Epicondilite più diffuse
Esistono due principali tipi di epicondiliti:
Epicondilite laterale o gomito del tennista: disturbo doloroso dell'origine tendinea dei muscoli estensori del polso;
Epicondilite mediale (o epitrocleite) o gomito del golfista: condizione dolorosa dell'origine tendinea dei muscoli flessori del polso.
L'epicondilite laterale è più comune dell'epicondilite mediale (o epitrocleite).
L’epicondilite può essere classificata in base allo stadio di degenerazione della patologia e in base al tipo di dolore.
Classificazione in base allo stadio di degenerazione:
Stadio 1: mostra un'infiammazione generalizzata, che può regredire;
Stadio 2: caratterizzata dalle alterazioni patologiche dei tessuti della degenerazione angiofibroblastica;
Stadio 3: il cedimento strutturale ne è un segno distintivo;
Stadio 4: include i componenti degli stadi 2 o 3, ma è anche accompagnato da fibrosi o calcificazione.
Classificazione in base al tipo di dolore:
Epicondilite acuta: compare all’improvviso ed ha una durata limitata
Epicondilite sub-acuta: l’infiammazione persiste, anche in conseguenza ad una condizione acuta non curata
Epicondilite cronica: il dolore persiste oltre il tempo di guarigione compromettendo la vita sociale, lavorativa e sportiva del soggetto
4. Cause dell'Epicondilite
Sebbene l'uso eccessivo ripetitivo sia stato identificato come l'eziologia primaria, un singolo evento traumatico, come un colpo diretto o un'improvvisa ed estrema contrazione eccentrica, può provocare lo sviluppo di epicondilite.
Si verifica frequentemente nel golf, tennis, bowling, squash, tiro con l'arco, sollevamento pesi e lancio del giavellotto.
Questo disturbo, tuttavia, non è solo di origine atletica, perché è anche associato ad occupazioni come falegnameria, idraulica e taglio della carne, che richiedono movimenti ripetitivi dell'avambraccio, del polso e della mano.
Le lesioni da epicondilite più frequenti che emergono nella storia del paziente sono:
Lavori che comportano flessione ed estensione ripetitive del gomito (> 2 ore / giorno);
Sovraccarico dei tendini che si collegano all'epicondilo (> 5 kg per più di 2 ore / giorno);
Sovraesposizione a strumenti vibranti (> 2 ore / giorno);
Attività che comportano movimenti ripetitivi del polso o a forte impugnatura;
Ripetizione di semplici movimenti come utilizzo del mouse e tastiera del pc.
5. Sintomi dell'Epicondilite
Nell'epicondilite, il dolore è localizzato nell'epicondilo laterale o mediale dell'omero. Può diffondersi su e giù per le estremità superiori, ed è aggravato dai movimenti del polso e della mano. Inoltre, la presa della mano è compromessa a causa del dolore.
Il dolore è tipicamente correlato all'attività e può variare da intermittente e di basso grado a dolore continuo e grave che può causare disturbi del sonno. Possono esistere anche gonfiore e calore locali.
L'ampiezza di movimento non è solitamente influenzata. Il movimento può essere doloroso nelle fasi più avanzate in cui può essere provocato nella completa estensione o flessione del gomito con l'avambraccio pronato.
6. Rimedi contro l'Epicondilite
Il trattamento non chirurgico è la pietra angolare della cura dell'epicondilite sia mediale che laterale. L'obiettivo di tale cura conservativa è alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione, consentendo una riabilitazione sufficiente e il ritorno alle attività.
I principali trattamenti sono:
Riposo: modificare o evitare attività dolorose di solito portano ad un sollievo dei sintomi
FANS: gli antinfiammatori non steroidei, comunemente prescritti insieme al riposo, riducono il dolore a breve termine
Iniezioni di corticorsteroidi (ormoni steroidei) o sangue autologo: sollievo più a lungo dei FANS, ma comunque a breve termine
Fisioterapia e riabilitazione sono caratteristiche fondamentali del recupero nell'epicondilite: buoni risultati dipendono dalla (compliance) collaborazione del paziente e da un livello di tolleranza al dolore durante il completamento degli esercizi
Osteopatia: la valutazione e il trattamento della catena muscolo-scheletrica dell’arto superiore permettono di valutare e trattare le disfunzioni presenti a carico dell’arto superiore che contribuiscono ad aggravare l’epicondilite.
Non esistono prove certe che le terapie con onde d'urto, laser, stimolazione elettrica transcutanea dei nervi a bassa frequenza, ultrasuoni o onde magnetiche pulsate esercitino effetti benefici. D'altra parte, non esiste nemmeno la prova di non efficacia, poiché i protocolli studiati variano in termini di dose e frequenza di utilizzo.
I Falsi Miti riguardo a Tutori e Gomitiere
Sono disponibili pochi o nessun dato sull'uso di ortesi per il trattamento dell’epicondilite. Né i tutori per il polso o l'avambraccio né le gomitiere si sono dimostrate efficaci.
Al contrario, il taping è stato recentemente valutato.
8. Tempi di Guarigione
Dopo un episodio iniziale, i sintomi possono ripresentarsi frequentemente in futuro a seguito di un ulteriore uso eccessivo.
La durata dell’epicondilite dipende dallo stadio in cui si trova il paziente e dalla presenza di eventuali patologie accessorie connesse.
In generale non capita quasi mai di assistere ad un miglioramento costante, ovvero un miglioramento in ogni seduta, ma è molto probabile che ci sia un miglioramento a “Gradoni”, ovvero, si alternano momenti in cui si migliora a momenti di pausa in cui non si percepisce il miglioramento.
FONTI:
Ciccotti MC, Schwartz MA, Ciccotti MG. Diagnosis and treatment of medial epicondylitis of the elbow.
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